venerdì 13 giugno 2008

Produttività : aumento vero o falso ?

L'Italia deve avviare un forte recupero di produttività . Questo viene detto da tutti , ma poi viene declinato in modi del tutto differenti a seconda di quali interessi si vogliano difendere .
La realtà è che il deficit di produttività italiano riguarda principalmente i servizi e le piccolissime imprese , e che affrontare questi due temi equivale fronteggiare due tabù : la Pubblica Amministrazione è il primo , e la piccola impresa come fonte del nostro successo è il secondo .
La Pubblica Amministrazione non equivale ai " servizi" , che infatti comprendono anche le istituzioni finanziarie  , i pubblici servizi (acqua , luce , gas , trasporti , poste ...) , le telecomunicazioni , i servizi privati ed alle imprese (facchinaggio , pulizie , consulenze professionali.....) ed il commercio . 
Però la PA ed i servizi più o meno legati a questa (i pubblici servizi) sono sicuramente i più impervi per chiunque voglia farne aumentare la produttività ( e fare tanti annunci come sta facendo Brunetta forse può avere come effetto un ulteriore aumento della resistenza ) . 
Oltre alla resistenza al cambiamento vi è un altro fattore che finora è stato trascurato e che ha comportato le conseguenze visibili sui nostri conti . Infatti è facile dire che si aumenta la produttività : basta diminuire il numero degli addetti , magari non rimpiazzando i pensionamenti , ed il gioco è fatto . Purtroppo non è così : il vero aumento di produttività lo si ottiene quando diminuisce almeno uno dei seguenti tre fattori mentre gli altri due rimangono costanti (certo , se migliorassero sarebbe meglio .....) : 
  1. output per addetto 
  2. tempestività 
  3. qualità
E' intuitivo : ridurre i dipendenti servendo lo stesso numero di clienti al giorno , ma facendo allungare le file agli sportelli e commettendo più errori nello svolgimento delle pratiche non vuol dire aumentare la produttività .

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