lunedì 28 aprile 2014

Un po' di chiarezza sul fiscal compact

La descrizione e lunga e complessa , ma le conclusioni sono semplici
http://www.linkiesta.it/mille-leggende-fiscal-compact

Ancora obbligazionari

Continuo a considerare gli USA come la piazza finanziaria trainante , mentre le conclusioni sono relative ad asset quotati in Italia . Il motivo l'ho spiegato nei post precedenti.
Il quadro generale è nei post precedenti .


Vediamo gli indicatori
VIX : la mm5  (che smussa i picchi) è scesa  : 13,4  ; non ha sfondato 19 e rimane lontana da 12,3 , dove dovrebbe fermarsi la salita di S & P 500 : l'altalena continua da agosto 2012 , e da allora la crescita di S&P 500 è stata quasi ininterrotta .
P/C :la mm10 è ferma    : 0,90 . La soglie critiche sono 0,80 - 0,95 , che rimangono  lontane . Conferma di quanto sopra.
La % di aziende S & P 100 con i prezzi sopra la mm200 è al 86 % ,  poco sotto la scorsa settimana (88 %)   , e    superiore al 65% , che è la media . Il segnale che sconsiglia gli acquisti per il medio termine rimane significativo (ma lo è ormai da primavera 2013....).
Il Cape-Shiller è  è sopra 25 , contro la media che è intorno a 16,5. Indica che nel medio- lungo le azioni USA renderanno poco o niente : intorno tra l' 1 % ed il 2 % annuo per i prossimi  anni  (cosa già detta e ridetta  , ed anche contestata da altri analisti , come riportato). Anche in questo caso va detto che è sopra 16,5 da inizio 2010 .
Un altro indicatore : la capitalizzazione totale del mercato (TMC) diviso per il PIL : è appena sotto   al 116 %  . Quando supera il 90% il mercato è sopravvalutato . Il massimo è stato nel 2000 a 148 % , il secondo massimo 110 % a settembre 2007 ( non so se mi spiego......) . Anche in questo caso si può prevedere il ritorno medio nel lungo periodo : appena sotto il 2 %  . E pure qui bisogna aggiungere che è sopra 100 da primavera 2013 .
Insomma : nel breve ci può essere qualche spazio di crescita , ma nel lungo poche speranze ; il problema/opportunità è la durata del breve , l'andamento  di questa settimana , nonostante la crisi Ucraina , ha nuovamente allungato quest'ultima.
Se la FED continuerà ad essere credibile nella sua volontà di tenere bassi i tassi , la cuccagna potrebbe durare ancora fino a fine anno , mantenendo però gli occhi ben aperti.
Il decennale USA è sostanzialmente stabile da mesi , sembra indicare fiducia che i tassi non si muoveranno .
Anche le commodity e l' oro  sono rimaste stabili .
L'andamento della volatilità sull'oro , che è salita di poco , indica che i mercati non sono particolarmente nervosi , stanno cercando un nuovo equilibrio ; anche  i tecnologici del Nasdaq , come i REIT sono rimasti stabili
Il Dollar Index è scso leggermente a 79,5   :  vediamo che  l' equilibrio  tra acquisti e vendite di asset denominati in USD continua ad oscillare in  una fascia ristretta 80-81 come da Novembre scorso .
Il Baltic Dry Index , che dovrebbe indicare lo stato dei commerci nel mondo , è  risalito leggermente , ma rimane  sotto 1000 ,  intorno ai minimi degli ultimi 12 mesi  .
L'indice manifatturiero USA di marzo ha avuto un  piccolo rialzo da 53,2 a 53,7 punti .
Il Consumer Confidence Indicator per l'area  Euro è risalito ancora rispetto a Marzo (-8,6   rispetto a - 9,3 ) . L'Economic Sentiment a Marzo è ancora  migliorato (102,4 da 101,2 di Febbraio e 100 di Dicembre) .
Insomma : i segnali tecnici sono oscillanti , ma rassicuranti nel breve, quelli congiunturali sono lievemente migliorati.

Per l'Italia , sono saliti tutti tranne Azionari Asia ed Emergenti.
Se si segue una logica di brevissimo termine , modifichiamo ancora una volta la allocazione della precedente settimana   : Azionario USA   e le Commodity alla pari , e poi  gli obbligazionari , il REIT USA e l'Azionario Europa    . La performance da inizio anno rimane positiva  ; non so se avete notato che molti indicatori di cui ho parlato sono in stallo da primavera 2013 :   anche le performance di questa strategia vanno a zig zag da allora.
Se invece vogliamo fare una " sola puntata " , meglio stare sugli obbligazionari .

Per il medio termine i ragionamenti si complicano , come ho già detto . Si vedano i miei post precedenti . Portano alla diversificazione e ad un atteggiamento "tattico" . Uno dei messaggi più ricorrenti è il probabile calo dell'azionario USA ( pur con tutte le obiezioni che potete leggere in alcuni post precedenti ed in quello che detto qualche riga più sopra  , che porterebbe a rimanere ancora ) e la necessità di una diversificazione sia geografica che in termini di asset  ; negli ultimi mesi sono arrivati  i primi segnali in tal senso  : attendiamo conferme . Alla luce di quanto ho scritto queste ultime settimane , sembra che l'obbligazionario europeo (compresi gli High Yield), almeno a breve - medio , possa offrire buone opportunità per quest'anno (la recente mossa di Draghi supporta l'ipotesi) .
Teniamo  in memoria la scommessa a lungo termine per l'Italia : a fine marzo 2013  FTSEMIB valeva 15363 ( chi non amasse il rischio potrebbe accontentarsi dei livelli raggiunti  ) .  Chi volesse potrebbe tenere in memoria anche le scommesse che sono partite da fine settembre 2013   : Spagna , Francia , e BRICS . Ricordo che l'orizzonte dovrebbe essere almeno  5 anni.
Per ulteriore informazione ricordo alcuni tra i Paesi meno cari (come CAPE) a fine 2013: Grecia , Russia , Argentina , Italia , Irlanda , Ungheria , Austria , ed alcuni tra i più cari : Usa , Giappone , Canada , Svizzera , Danimarca . Decidete voi su chi puntare . L'anno scorso 9 su 10 più economici hanno avuto ottimi risultati (l'eccezione è stata la Russia) ,  e 9 su 10 più cari hanno avuto pessimi risultati ( l'eccezione sono stati gli USA ) .
Ovviamente tutti questi discorsi non contano se si persegue una strategia tipo PBVROA o ETF  .
Avvertenza: ricordo a tutti che i miei punti di vista vanno letti alla luce di quanto ho scritto sui motivi delle creazione di questo blog : ognuno decide con la propria testa .

lunedì 21 aprile 2014

Ancora Obbligazioni

Continuo a considerare gli USA come la piazza finanziaria trainante , mentre le conclusioni sono relative ad asset quotati in Italia . Il motivo l'ho spiegato nei post precedenti.
Il quadro generale è nei post precedenti .


Vediamo gli indicatori
VIX : la mm5  (che smussa i picchi) è costante  : 15,3  ; non ha sfondato 19 e rimane lontana da 12,3 , dove dovrebbe fermarsi la salita di S & P 500 : l'altalena continua da aprile dello scorso anno .
P/C :la mm10 è ferma    : 0,91 . La soglie critiche sono 0,80 - 0,95 , che rimangono  lontane . Conferma di quanto sopra.
La % di aziende S & P 100 con i prezzi sopra la mm200 è al 88 % ,  molto sopra la scorsa settimana (72 %)  quasi uguale a 2 settimane fa ( che fa pensare che molte ballino intorno al trend di lungo) , e    superiore al 65% , che è la media . Il segnale che sconsiglia gli acquisti per il medio termine rimane significativo (ma lo è ormai da primavera 2013....).
Il Cape-Shiller è  è sopra 25 , contro la media che è intorno a 16,5. Indica che nel medio- lungo le azioni USA renderanno poco o niente : intorno tra l' 1 % ed il 2 % annuo per i prossimi  anni  (cosa già detta e ridetta  , ed anche contestata da altri analisti , come riportato). Anche in questo caso va detto che è sopra 16,5 da inizio 2010 .
Un altro indicatore : la capitalizzazione totale del mercato (TMC) diviso per il PIL : è risalito   a 116 %  . Quando supera il 90% il mercato è sopravvalutato . Il massimo è stato nel 2000 a 148 % , il secondo massimo 110 % a settembre 2007 ( non so se mi spiego......) . Anche in questo caso si può prevedere il ritorno medio nel lungo periodo : appena sotto il 2 %  . E pure qui bisogna aggiungere che è sopra 100 da primavera 2013 .
Insomma : nel breve ci può essere qualche spazio di crescita , ma nel lungo poche speranze ; il problema/opportunità è la durata del breve , la risalita di questa settimana ha nuovamente allungato quest'ultima.
Se la FED continuerà ad essere credibile nella sua volontà di tenere bassi i tassi , la cuccagna potrebbe durare ancora fino a fine anno , mantenendo però gli occhi ben aperti.
Il decennale USA è sceso , sembra indicare un ritorno alla ricerca rischio .
Le commodity sono risalite ancora   , al contrario dell' oro   .
L'andamento della volatilità sull'oro , che è salita di poco , indica che i mercati non sono particolarmente nervosi , stanno cercando un nuovo equilibrio ;  i tecnologici del Nasdaq , che sono risaliti hanno eliminato il segnale preoccupante .
Il Dollar Index è risalito 79,8,  :  vediamo che  l' equilibrio  tra acquisti e vendite di asset denominati in USD continua ad oscillare in  una fascia ristretta 80-81 come da Novembre scorso .
Il Baltic Dry Index , che dovrebbe indicare lo stato dei commerci nel mondo , è  sceso sotto 1000 ,  intorno ai minimi degli ultimi 12 mesi  .
L'indice manifatturiero USA di marzo ha avuto un  piccolo rialzo da 53,2 a 53,7 punti .
Il Consumer Confidence Indicator per l'area  Euro è risalito di molto rispetto a Febbraio (-9,3  rispetto a -12,7 ) . L'Economic Sentiment a Marzo è ancora  migliorato (102,4 da 101,2 di Febbraio e 100 di Dicembre) .
Insomma : i segnali tecnici sono oscillanti , ma rassicuranti , quelli congiunturali sono lievemente peggiori.

Per l'Italia , sono saliti tutti tranne l'oro.
Se si segue una logica di brevissimo termine , modifichiamo ancora una volta la allocazione della precedente settimana   : Azionario USA   e le Commodity alla pari , e poi  gli obbligazionari e l'Azionario Europa    . La performance da inizio anno è  tornata positiva  ; non so se avete notato che molti indicatori di cui ho parlato sono in stallo da primavera 2013 :   anche le performance di questa strategia vanno a zig zag da allora.
Se invece vogliamo fare una " sola puntata " , meglio stare sugli obbligazionari .

Per il medio termine i ragionamenti si complicano , come ho già detto . Si vedano i miei post precedenti . Portano alla diversificazione e ad un atteggiamento "tattico" . Uno dei messaggi più ricorrenti è il probabile calo dell'azionario USA ( pur con tutte le obiezioni che potete leggere in alcuni post precedenti ed in quello che detto qualche riga più sopra  , che porterebbe a rimanere ancora ) e la necessità di una diversificazione sia geografica che in termini di asset  ; negli ultimi mesi sono arrivati  i primi segnali in tal senso  : attendiamo conferme . Alla luce di quanto ho scritto queste ultime settimane , sembra che l'obbligazionario europeo , almeno a breve - medio , possa offrire buone opportunità per quest'anno (la recente mossa di Draghi supporta l'ipotesi) .
Teniamo  in memoria la scommessa a lungo termine per l'Italia : a fine marzo 2013  FTSEMIB valeva 15363 ( chi non amasse il rischio potrebbe accontentarsi dei livelli raggiunti  ) .  Chi volesse potrebbe tenere in memoria anche le scommesse che sono partite da fine settembre 2013   : Spagna , Francia , e BRICS . Ricordo che l'orizzonte dovrebbe essere almeno  5 anni.
Per ulteriore informazione riporto alcuni tra i Paesi meno cari (come CAPE) a fine 2013: Grecia , Russia , Argentina , Italia , Irlanda , Ungheria , Austria , ed alcuni tra i più cari : Usa , Giappone , Canada , Svizzera , Danimarca . Decidete voi su chi puntare . L'anno scorso 9 su 10 più economici hanno avuto ottimi risultati (l'eccezione è stata la Russia) ,  e 9 su 10 più cari hanno avuto pessimi risultati ( l'eccezione sono stati gli USA ) .
Ovviamente tutti questi discorsi non contano se si persegue una strategia tipo PBVROA o ETF  .
Avvertenza: ricordo a tutti che i miei punti di vista vanno letti alla luce di quanto ho scritto sui motivi delle creazione di questo blog : ognuno decide con la propria testa .

sabato 19 aprile 2014

Per le privatizzazioni , impariamo dalla Germania

Per spingere i comuni a privatizzare le proprie partecipante è sufficiente sfruttare le norme già in vigore, adottando criteri stringenti sulle partecipazioni societarie. Lo sostiene Alberto Saravalle, professore associato di Diritto dell'Unione Europea presso l'Università di Padova, nel Policy Paper dell'Istituto Bruno Leoni "Il capitalismo municipale: come, quando e perché privatizzarlo" (PDF )
Scrive Saravalle: "Per favorire questo processo, oltre alla 'carota' finora utilizzata in sede di attuazione del Patto di stabilità interno, premiando gli enti virtuosi, sarebbe necessario usare il 'bastone'". In altri termini, da un lato dovrebbe essere incentivata la cessione all'organo centrale designato ad hoc delle partecipate, a fronte della quale, l'ente locale avrebbe facoltà di spendere il ricavato dalla cessione in deroga al Patto, e dall'altro dovrebbero essere ulteriormente irrigiditi I cordoni della borsa per gli enti locali che violano il patto e non dispongono la privatizzazione o cessione all'organo centrale delle proprie partecipate". Tale organo dovrebbe essere costituito sul modello del Treuhandstalt tedesco, il quale, dopo la riunificazione del paese, "Nell'arco di 4 anni ha gestito circa 8.500 società privatizzandone e liquidandone un gran numero, in ultima analisi contribuendo a dare competitività al paese, probabilmente salvando in ultima analisi più posti di lavoro di quelli che sono stati persi".
Il Policy Paper "Il capitalismo municipale: come, quando e perché privatizzarlo" di Alberto Saravalle è liberamente disponibile qui (PDF )

lunedì 14 aprile 2014

Come ridurre i costi della burocrazia

Basterebbe detrarre dalle tasse il 50 % di nuovi oneri:
http://brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=14970

Obbligazionari meglio degli azionari

Continuo a considerare gli USA come la piazza finanziaria trainante , mentre le conclusioni sono relative ad asset quotati in Italia . Il motivo l'ho spiegato nei post precedenti.
Il quadro generale è nei post precedenti .


Vediamo gli indicatori
VIX : la mm5  (che smussa i picchi) è risalita  : 15,4  ; non ha sfondato 19 e rimane lontana da 12,3 , dove dovrebbe fermarsi la salita di S & P 500 : l'altalena continua da aprile dello scorso anno .
P/C :la mm10 è ferma    : 0,91 . La soglie critiche sono 0,80 - 0,95 , che rimangono  lontane . Conferma di quanto sopra.
La % di aziende S & P 100 con i prezzi sopra la mm200 è al 72 % ,  sotto la scorsa settimana (90 %) , e    superiore al 65% , che è la media . Il segnale che sconsiglia gli acquisti per il medio termine rimane significativo (ma lo è ormai da primavera 2013...., anche se adesso  l'indice è andato in  trend discendente).
Il Cape-Shiller è  è sopra 24 , contro la media che è intorno a 16,5. Indica che nel medio- lungo le azioni USA renderanno poco o niente : intorno tra l' 1 % ed il 2 % annuo per i prossimi  anni  (cosa già detta e ridetta  , ed anche contestata da altri analisti , come riportato). Anche in questo caso va detto che è sopra 16,5 da inizio 2010 .
Un altro indicatore : la capitalizzazione totale del mercato (TMC) diviso per il PIL : è sceso   a 113 %  . Quando supera il 90% il mercato è sopravvalutato . Il massimo è stato nel 2000 a 148 % , il secondo massimo 110 % a settembre 2007 ( non so se mi spiego......) . Anche in questo caso si può prevedere il ritorno medio nel lungo periodo : appena sopra il 2 %  . E pure qui bisogna aggiungere che è sopra 100 da primavera 2013 .
Insomma : nel breve ci può essere qualche spazio di crescita , ma nel lungo poche speranze ; il problema/opportunità è la durata del breve , il calo di questa settimana sembra accorciare quest'ultima. 
Se la FED continuerà ad essere credibile nella sua volontà di tenere bassi i tassi , la cuccagna potrebbe durare ancora fino a fine anno , mantenendo però gli occhi ben aperti.
Il decennale USA è salito molto , sembra indicare un ritorno alla ricerca di sicurezze.
Le commodity sono risalite anch'esse   ,come   l'oro   .
L'andamento della volatilità sull'oro , che è ancora calata , indica che i mercati non sono particolarmente nervosi , stanno cercando un nuovo equilibrio ; un neo : i tecnologici del Nasdaq , che invece danno segnali inquietanti.
Il Dollar Index è calato sotto 79,5,  si riavvicina ai minimi dell'anno scorso :  vediamo se  l' equilibrio  tra acquisti e vendite di asset denominati in USD continuerà ad oscillare in  una fascia ristretta 80-81 come da Novembre scorso .
Il Baltic Dry Index , che dovrebbe indicare lo stato dei commerci nel mondo , è  sceso a 1000 ,  ai minimi degli ultimi 6 mesi  .
L'indice manifatturiero USA di marzo ha avuto un  piccolo rialzo da 53,2 a 53,7 punti .
Il Consumer Confidence Indicator per l'area  Euro è risalito di molto rispetto a Febbraio (-9,3  rispetto a -12,7 ) . L'Economic Sentiment a Marzo è ancora  migliorato (102,4 da 101,2 di Febbraio e 100 di Dicembre) .

Per l'Italia , sono saliti solo obbligazionari e commodity , stabili gli azionari asiatici ex- Giappone .
Se si segue una logica di brevissimo termine , modifichiamo la allocazione della precedente settimana   :REIT USA   ed Azionario Europa alla pari , e poi  l'obbligazionario legato all'inflazione , azionario Usa   e le Commodity . La performance da inizio anno è  diventata leggermente negativa  .
Se invece vogliamo fare una " sola puntata " , meglio stare sugli obbligazionari .

Per il medio termine i ragionamenti si complicano , come ho già detto . Si vedano i miei post precedenti . Portano alla diversificazione e ad un atteggiamento "tattico" . Uno dei messaggi più ricorrenti è il probabile calo dell'azionario USA ( pur con tutte le obiezioni che potete leggere in alcuni post precedenti ed in quello che detto qualche riga più sopra  , che porterebbe a rimanere ancora ) e la necessità di una diversificazione sia geografica che in termini di asset  ; negli ultimi mesi sono arrivati  i primi segnali in tal senso  : attendiamo conferme . Alla luce di quanto ho scritto queste ultime settimane , sembra che l'obbligazionario europeo , almeno a breve - medio , possa offrire buone opportunità per quest'anno (la recente mossa di Draghi supporta l'ipotesi) .
Teniamo  in memoria la scommessa a lungo termine per l'Italia : a fine marzo 2013  FTSEMIB valeva 15363 ( chi non amasse il rischio potrebbe accontentarsi dei livelli raggiunti  ) .  Chi volesse potrebbe tenere in memoria anche le scommesse che sono partite da fine settembre 2013   : Spagna , Francia , e BRICS . Ricordo che l'orizzonte dovrebbe essere almeno  5 anni.
Per ulteriore informazione riporto alcuni tra i Paesi meno cari (come CAPE) a fine 2013: Grecia , Russia , Argentina , Italia , Irlanda , Ungheria , Austria , ed alcuni tra i più cari : Usa , Giappone , Canada , Svizzera , Danimarca . Decidete voi su chi puntare . L'anno scorso 9 su 10 più economici hanno avuto ottimi risultati (l'eccezione è stata la Russia) ,  e 9 su 10 più cari hanno avuto pessimi risultati ( l'eccezione sono stati gli USA ) .
Ovviamente tutti questi discorsi non contano se si persegue una strategia tipo PBVROA o ETF  .
Avvertenza: ricordo a tutti che i miei punti di vista vanno letti alla luce di quanto ho scritto sui motivi delle creazione di questo blog : ognuno decide con la propria testa .

martedì 8 aprile 2014

Potenziare Linate

In vista dell'Expo2015 Milano deve potenziare i suoi collegamenti aeroportuali e diventare una meta ancora più attrattiva: per questo non solo non deve rinunciare all'aeroporto di Linate, ma deve anzi rilanciarlo rimuovendo i vincoli ai movimenti e stimolare una competizione virtuosa tra gli scali esistenti separando la proprietà di Linate e Malpensa e privatizzandoli entrambi. Lo sostiene Andrea Giuricin, fellow dell'Istituto Bruno Leoni, nel Briefing Paper "Liberare Linate" (PDF ).
Scrive Giuricin: "Oggi l'aeroporto cittadino è limitato nell'operatività a 18 slot orari, contro una capacità teorica di 30 movimenti. L'aeroporto potrebbe dunque svilupparsi molto di più. Non possiamo sapere se, rimuovendo i vincoli, vi sarebbero compagnie pronte a investire per incrementare i traffici su Linate: l'unico modo di scoprirlo consiste però nel rimuovere le limitazioni". Coerentemente, non bisogna perseguire un coordinamento pubblico della politica aeroportuale, ma lasciare che sia il mercato - cioè le compagnie aeree e i viaggiatori - a scegliere quali scali utilizzare e come. Di conseguenza, "il Comune di Milano dovrebbe mettere sul mercato la propria quota azionaria di maggioranza della società di gestione aeroportuale in modo che possa avere le mani libere per potersi trovare nuovi clienti che possano sviluppare la domanda e i ricavi. Inoltre sarebbe opportuno mettere in concorrenza Linate e Malpensa, utilizzando il processo di vendita al fine di valorizzare al meglio entrambi gli scali separatamente. Infine si dovrebbero eliminare le limitazioni esistenti per Linate, arrivando ad almeno 25 movimenti orari, in modo che l'area cittadina milanese abbia la possibilità di conquistare maggiori clienti. L'aeroporto di Linate rimane il più attraente dell'area e dovrebbe essere possibile collegare tutte quelle destinazioni a medio raggio che i viaggiatori richiedono".
Il Briefing Paper "Liberare Linate" di Andrea Giuricin è liberamente disponibile qui (PDF ).
Per ulteriori informazioni: 
Email: info@brunoleoni.it - Tel.: +39 02 3657 7325.

lunedì 7 aprile 2014

Ancora azionario sugli scudi

Continuo a considerare gli USA come la piazza finanziaria trainante , mentre le conclusioni sono relative ad asset quotati in Italia . Il motivo l'ho spiegato nei post precedenti.
Il quadro generale è nei post precedenti .


Vediamo gli indicatori
VIX : la mm5  (che smussa i picchi) è scesa  : 13,5  ; non ha sfondato 19 e rimane lontana da 12,3 , dove dovrebbe fermarsi la salita di S & P 500 : l'altalena continua da aprile dello scorso anno , insieme alla crescita dell'indice.
P/C :la mm10 è salita    : 0,9 . La soglie critiche sono 0,80 - 0,95 , che rimangono  lontane . Conferma di quanto sopra.
La % di aziende S & P 100 con i prezzi sopra la mm200 è al 90 % ,  sotto la scorsa settimana (86 %) , e    superiore al 65% , che è la media . Il segnale che sconsiglia gli acquisti per il medio termine rimane significativo (ma lo è ormai da primavera 2013...., e l'indice è tornato in  trend ascendente).
Il Cape-Shiller è  è rimasto sopra  25 , contro la media che è intorno a 16,5. Indica che nel medio- lungo le azioni USA renderanno poco o niente : intorno all' 1 % annuo per i prossimi  anni  (cosa già detta e ridetta  , ed anche contestata da altri analisti , come riportato). Anche in questo caso va detto che è sopra 16,5 da inizio 2010 .
Un altro indicatore : la capitalizzazione totale del mercato (TMC) diviso per il PIL : è stabile  a 116 %  . Quando supera il 90% il mercato è sopravvalutato . Il massimo è stato nel 2000 a 148 % , il secondo massimo 110 % a settembre 2007 ( non so se mi spiego......) . Anche in questo caso si può prevedere il ritorno medio nel lungo periodo : appena sopra l' 1,5 %  . E pure qui bisogna aggiungere che è sopra 100 da primavera 2013 .
Insomma : nel breve ci può essere qualche spazio di crescita , ma nel lungo poche speranze ; il problema/opportunità è la durata del breve .  Se la FED continuerà ad essere credibile nella sua volontà di tenere bassi i tassi , la cuccagna potrebbe durare ancora fino a fine anno , mantenendo però gli occhi ben aperti.
Il decennale USA è rimasto stabile , senza direzione , ormai.
Le commodity idem come sopra   , mentre l'oro  è tornato a salire .
L'andamento della volatilità sull'oro , che è ancora calata , indica che i mercati sono tutti molto stabili , con evidenza per l'azionario Emergenti e Asia che vedono un ritorno di interesse ( la ricerca di guadagni è spasmodica ) .
Guardiamo allora  il real estate USA , che rimane tendente al rialzo : per ora conferma che è in corso uno spostamento dei fondi che potrebbe preludere a qualcosa o sta a segnalare  che i risparmiatori non si fidano , e tengono l'ombrello aperto .
Il Dollar Index è risalito sopra 80,  si allontana dai minimi dell'anno scorso :  sembra che l' equilibrio  tra acquisti e vendite di asset denominati in USD continui ad oscillare in  una fascia ristretta 80-81 da Novembre scorso .
Il Baltic Dry Index , che dovrebbe indicare lo stato dei commerci nel mondo , è  sceso intorno 1200 .
L'indice manifatturiero USA di marzo ha avuto un  piccolo rialzo da 53,2 a 53,7 punti .
Il Consumer Confidence Indicator per l'area  Euro è risalito di molto rispetto a Febbraio (-9,3  rispetto a -12,7 ) . L'Economic Sentiment a Marzo è ancora  migliorato (102,4 da 101,2 di Febbraio e 100 di Dicembre) .

Per l'Italia , sono salite tutte le asset class , ancora una volta la risalita più forte è stata per l'Asia e gli Emergenti  .
Se si segue una logica di brevissimo termine , modifichiamo la allocazione della precedente settimana   : l'Azionario  USA ed Europa alla pari , e poi togliamo  l'obbligazionario e lasciamo  il REIT  e le Commodity . La performance da inizio anno è  salita intorno al 2 %  , superando un buon portafoglio bilanciato  .

Per il medio termine i ragionamenti si complicano , come ho già detto . Si vedano i miei post precedenti . Portano alla diversificazione e ad un atteggiamento "tattico" . Uno dei messaggi più ricorrenti è il probabile calo dell'azionario USA ( pur con tutte le obiezioni che potete leggere in alcuni post precedenti ed in quello che detto qualche riga più sopra  , che porterebbe a rimanere ancora ) e la necessità di una diversificazione sia geografica che in termini di asset  ; negli ultimi mesi sono arrivati  i primi segnali in tal senso  : attendiamo conferme . Alla luce di quanto ho scritto queste ultime settimane , sembra che l'obbligazionario europeo , almeno a breve - medio , possa offrire buone opportunità per quest'anno (la recente mossa di Draghi supporta l'ipotesi) .
Teniamo  in memoria la scommessa a lungo termine per l'Italia : a fine marzo 2013  FTSEMIB valeva 15363 ( chi non amasse il rischio potrebbe accontentarsi dei livelli raggiunti  ) .  Chi volesse potrebbe tenere in memoria anche le scommesse che sono partite da fine settembre 2013   : Spagna , Francia , e BRICS . Ricordo che l'orizzonte dovrebbe essere almeno  5 anni.
Per ulteriore informazione riporto alcuni tra i Paesi meno cari (come CAPE) a fine 2013: Grecia , Russia , Argentina , Italia , Irlanda , Ungheria , Austria , ed alcuni tra i più cari : Usa , Giappone , Canada , Svizzera , Danimarca . Decidete voi su chi puntare . L'anno scorso 9 su 10 più economici hanno avuto ottimi risultati (l'eccezione è stata la Russia) ,  e 9 su 10 più cari hanno avuto pessimi risultati ( l'eccezione sono stati gli USA ) .
Ovviamente tutti questi discorsi non contano se si persegue una strategia tipo PBVROA o ETF  .
Avvertenza: ricordo a tutti che i miei punti di vista vanno letti alla luce di quanto ho scritto sui motivi delle creazione di questo blog : ognuno decide con la propria testa .

domenica 6 aprile 2014

Più peso agli obbligazionari

Sono in ritardo , cerchiamo di rimediare.
Il vecchio portafoglio MIO era così distribuito per asset :
ISF 6,1  % ,IBCI 6,2 % ,SPXJ 6,2 % , IBGM 6,5 % , XGSH 6,4 % , IUSP 6,2 % , IHYG 6,2 % , EM35 28 % ,  PEU 28 %.
Questo mese entrano IEEM e LQDE : ancora Obbligazioni , e l'azionario emergenti . Quindi :  IEEM 6,4 , IBCI 6,2 , ISF 5,9 , SPXJ 6,3 , XGSH 6,4 , IBGM 6,6 , IUSP 6,3 , LQDE 6,4 , IHYG 6,2 , EM35  22 , PEU il rimanente . Profilo di rischio ancora  aumentato : molti guadagni sugli azionari sono stati incamerati da tempo ( e questo sta penalizzando la strategia , per ora ) . Per i rendimenti si veda il post precedente .
Il portafoglio MOM era :  DJSC 20,0 %, IDJV 20,0 % , XRU2 20,0 % , IDJG 3,5 % , IUSA 6,5 % , IBGM 10,5 % ,  X25E 13 % , LEONIA 7 % .
Il nuovo diventa: DJSC 20,0 %, IDJV 20,0 % , XRU2 13,0 % ,  IUSA 6,5 % , IBGM 20 % ,  X25E 20 % , LEONIA il resto.

Cambio ancora , aumentando il peso degli obbligazionari europei e diminuendo gli azionari  .Vedremo i risultati ; le scelte del mese scorso hanno funzionato : il rischio è stato ampiamente ricompensato..
E' inutile nascondersi che , anche alla luce dei dati che continuo a riportare , questo portafoglio è rischioso , anche se negli anni passati ha dimostrato una deviazione standard  bassa rispetto ai ritorni ottenuti .
Ho anche fatto riferimento ad un terzo portafoglio , che ho chiamato BENCH .
E' molto semplice : formato da un azionario mondiale al 70 % ed un obbligazionario mondiale al 30 % , da riequilibrare mensilmente . E' una variante del tipico 60/40 , con l'azionario aumentato per tenere conto che nei prossimi anni le obbligazioni dovrebbero dare poche soddisfazioni . Io ho preso IWRD e XGSH rispettivamente . Come risulta dai risultati , è più performante e più rischioso di MIO , e meno performante di MOM . Rispetto a MOM la rischiosità è paragonabile . In teoria , quindi , MOM è migliore , ma , come dicevo nel post precedente , BENCH ha il vantaggio di poter partire da una soglia di investimento molto più bassa . 
Solito caveat : ognuno decide con la propria testa ; questi portafogli sono esemplificativi.

Germania e svalutazione Euro dietro il QE della BCE

http://www.centroeinaudi.it/lettera-economica/articoli-lettera-economica/asset-allocation/3810-il-qe-dell-euro-area.html

Le utility e le telco europee sono più convenienti di quelle USA

http://www.centroeinaudi.it/lettera-economica/articoli-lettera-economica/ricerche/3809-leva-e-costo-del-denaro.html

martedì 1 aprile 2014

Performance stabili , il MOM sempre sopra tutti

Rieccomi con  i risultati di una strategia tipo Faber (TAA Tactical Asset Allocation) , ma con alcune varianti : take profit prestabilito per ogni asset , utilizzo di ETF short per DAX e S&P500 .
Nei post precedenti ho comparato le sue performance con diversi benchmark .




Mi sono poi limitato a fornire le performance di questa strategia.
A questi risultati , sempre partendo dalla stessa data ,  ho aggiunto un altro portafoglio ( MOM ) ottenuto usando meno asset (10) , comprandone al massimo 5 (scegliendo quelli che hanno un momentum semestrale migliore e sono al di sopra della media mobile a 10 mesi ) . A questi cinque applicavo un peso variabile a seconda delle loro performance .
Successivamente ho apportato una ulteriore variazione , dovuta alle previsioni di estrema volatilità futura: ho aumentato il numero degli ETF di questo portafoglio  , portandolo a 14 , e modificando la scelta , con pesi diversi , dei primi 6.
Alcuni mi hanno chiesto quale è l'investimento minimo . E questo mi ha fatto riflettere . 
Secondo me , per ogni ETF l'investimento minimo è 10.000 , per ridurre il peso del costo delle transazioni ( sono piccoli , ma meglio non fare regali) . Molte banche online hanno un massimale ( la mia ce l'ha) e quindi l'incidenza diventa minima .
Però questo ha una conseguenza se si trattano 14 o più ETF : 14*10.000=140.000 . 
Allora ho ricercato alternative plausibili . Ed ho eseguito dei backtest . Ne ho scelto uno , di cui darò la strategia e la composizione nei prossimi giorni : BENCH .
Siccome i dati di alcuni ETF non partono dal 2007 ma dal 2009 aggiungo una comparazione ulteriore .
Ecco i dati.

  • Per l'anno 2014:
    •   MIO : + 0,69% ,
    • MOM : + 3,2 % 
    • BENCH :  + 1,6  %
I rendimenti dal 1 marzo 2007  :
  • MIO : + 55,6 % ,
  • MOM : + 99,6 %
Da 1 marzo 2009 :
  • MIO : + 54,9 %
  • MOM : + 84,6 %
  • BENCH : + 69,9 %
Sono esclusi spese , dividendi e slippage.
Come previsto , le performance di MIO hanno una minore volatilità , ma anche  le performance del nuovo sono notevoli. Le deviazioni standard sono comunque basse anche per MOM , che ha un rapporto migliore tra performance e variabilità mensile delle stesse , rispetto agli altri due portafogli.
Seguiranno le composizioni dei portafogli.

L'Europa spara numeri pericolosi

http://www.lavoce.info/disoccupazione-di-equilibrio-fiscal-compact/