martedì 28 febbraio 2017

Qualche cambiamento significativo per due portafogli

Due premesse per i lettori più recenti, in aggiunta ai motivi per cui ho creato il blog. Perchè diversi di voi dicono che si perdono a leggere tutti i post. Fatemi sapere se è più comprensibile.
Prima .
Se leggete la versione più recente di questo post ( label CREAZIONE DEL PORTAFOGLIO) e volete prendere spunto per la composizione del vostro portafoglio , è inutile leggere le precedenti , perchè ci sono tutti gli elementi che vi servono.
Se volete sapere cosa sono gli ETF usate questo link http://www.borsaitaliana.it/etf/etf/home.htm , se  volete sapere cosa sono gli ETC (usati per Oro , ecc) usate questo link http://www.borsaitaliana.it/etc-etn/etc-etn/home.htm .
Se volete conoscere il contenuto dei vari ETF/ETC indicati andate alla etichetta Glossario .
Se volete sapere quali ETF vengono considerati per ogni portafoglio ed i criteri di allocazione andate ancora alla etichetta Glossario. 
Seconda.
1.Per quanto riguarda le azioni ho sviluppato un ragionamento che è durato anni la cui logica era : non scommettere  ma investire ,  e avere un metodo per non cedere alle emozioni , qui di seguito una sintesi.
Scommettere vs investire : neanche i guru ci azzeccano sui singoli titoli . Crea un portafoglio con almeno 30 titoli ( = diversificazione ) e batterai quasi tutti (anche se li sceglierai a casaccio !......).
Metodo vs emozioni : con le emozioni compri sui massimi e vendi sui minimi , mentre  il metodo decide lui per te.
Quindi ho confrontato per anni le performance di alcuni metodi con gli indici azionari ed ho dimostrato che funziona ( vedere ad esempio le label PBVROA ) .
2. Poi ho introdotto una estensione al concetto di diversificazione : non un solo tipo di asset , ma tanti . Grazie all'espansione degli ETF in Italia questo diventava più facile e meno costoso che utilizzare i fondi di investimento . Inoltre gli ETF sono di per sè molto diversificati, quindi doppia diversificazione (!).
Anche in questo caso la logica è uguale : diversificazione e metodo . Diversificazione = tante tipologie . Metodo = medie mobili , controllo della volatilità , rieqilibrio periodico ; così LUI decide se e quanto comprare/vendere , mentre il quando è sempre lo stesso giorno del mese , ogni mese.
3. Perchè cinque portafogli qui sotto ( ed altri sto valutando : la ricerca non finisce mai) ?
Premesso che è impossibile avere rendimento altissimo e contemporaneamente rischio bassissimo , ci sono diverse combinazioni possibili . Esse sono funzione dell'attitudine al rischio e dell'orizzonte temporale dell'investitore (e non scommettitore!) : più si è giovani e più si può accettare un rischio più alto ; se si è più anziani si può avere bisogno di ritirare una rendita periodica e quindi si vuole un rischio più basso .
Semplificando : Rischio = volatilità maggiore = ad esempio azioni vs obbligazioni , aziende più piccole vs più grandi .
Quindi , a quelli che seguono  metterò un ordine di rischio ;  quello più rischioso =1 e gli altri a scendere.




Aggiornamento di fine Febbraio 2017 
Ricordo ancora che la situazione rende molto probabile un andamento piatto che genera falsi segnali di ingresso ed uscita . In questi ultimi due mesi abbiamo avuto più stabilità , ma le condizioni generali non promettono che questo continui. E questo crea dei rischi supplementari a tutti i portafogli , tranne il BENCH , che è fisso ( tipo BUY & HOLD) . Questo mese  i cambiamenti sono  modesti e quasi tutti positivi.

Ed ora torniamo ai portafogli.

MIO .Il portafoglio precedente conteneva   ITPS , HLTW ,STAW ,LQDE  ,IEMB , SUGA  ,  SPXJ, IHYG ,  IEEM ,  IUSA , COPA , EXS1 , IJPN , CRB , ISF , IUSP , IWDP ed  EM35  il rimanente. 
Esce SUGA ed entrano IBTM e PHAG  .Adesso contiene :   ITPS , HLTW ,STAW ,LQDE  ,IEMB , PHAG,  SPXJ, IHYG ,  IEEM ,  IUSA , COPA , EXS1 , IJPN , CRB , ISF , IUSP , IWDP , IBTM ed  EM35  il rimanente. 
 Per i rendimenti si veda il post PERFORMANCE. Rischio 3.


Il portafoglio MOM era : IUSA 20 % , XRS2 20 % , CRB 14 %  , EXSA  13 % , XMEM 20 % , DJSC 13 % 
Ancora un ritocco a CRB ed un corrispondente aumento per DJSC. 
Il nuovo diventa:IUSA 20 % , XRS2 20 % , CRB 13 %  , EXSA  13 % , XMEM 20 % , DJSC 14 % .Rischio 2.

Ho anche fatto riferimento ad un terzo portafoglio , che ho chiamato BENCH . 
E' molto semplice : formato da un azionario mondiale al 70 % ed un obbligazionario mondiale al 30 % , da riequilibrare mensilmente . E' una variante del tipico 60/40 , con l'azionario aumentato per tenere conto che nei prossimi anni le obbligazioni dovrebbero dare poche soddisfazioni ( e che potrebbe essere utile per quelli che hanno poco da destinare ,  probabilmente sono giovani ,   hanno più tempo davanti , non hanno bisogno di ritirare una rendita periodica e quindi possono accettare una volatilità maggiore) .

Io ho preso IWRD e XGSH rispettivamente . Rischio 1.

Il quarto portafoglio  è più " tattico " di MIO : chiamiamolo TMIO . Qui avevamo     XGIN 5 % , EXSA 7,5 % ,  XRS2 7,5 % , IUSA 7,5 % , XMEM 10 % , CRB 10 % , IEMB 5 % ,IWDP 20 % , DJSC 7,5 %  EM35 20,0 %.
Qui aggiungiamo GBS e CRPE :    XGIN 5 % , EXSA 7,5 % ,  XRS2 7,5 % , IUSA 7,5 % , XMEM 10 % , CRB 10 % , IEMB 5 % ,IWDP 20 % , DJSC 7,5 % , GBS 10 % , CRPE 5 % ,  EM35 5,0 %. Rischio 4.

Il quinto portafoglio   lo chiamiamo CMIO  . Avevamo  :  
IBTM 10 % ,  XMEM 7,5 % , XMWO 22,5 %, CRB 7,5 % , IWDP 15 % EM35 37,5 %.
Qui  aggiungiamo PHAU e CRPE  : IBTM 10 % , PHAU 7,5 % ,  XMEM 7,5 % , XMWO 22,5 %, CRB 7,5 % , IWDP 15 %, CRPE 10 % ,  EM35 20,0 %. Rischio 5. 

Ricordo a tutti che , per evitare di spendere troppo , è consigliabile riequilibrare quando l'importo da " aggiustare " è superiore a 500-1000 € .
Solito caveat : ognuno decide con la propria testa ; questi portafogli sono esemplificativi.

Un altro avvertimento....

....sull'urgenza di prendere iniziative .
https://www.project-syndicate.org/commentary/europe-economic-growth-potential-by-michael-spence-2017-02
Ma come crearle in modo che siano accettate dalla maggioranza ?

In aggiunta , ci mettiamo Moody's

Ottimismo a profusione , e leggere le ultime righe
https://www.salonedelrisparmio.com/notizie/allarme-moodys-a-rischio-la-crescita-globale

Attenzione alla Cina : segnali di crisi

Questi indicatori:
Chissà se ci azzeccano....

mercoledì 22 febbraio 2017

Una regola sana

Si ritorna all'utilizzo originale degli oneri di urbanizzazione
http://www.lavoce.info/archives/45196/un-giusto-vincolo-sugli-oneri-di-urbanizzazione/

se qualche nostalgico della spesa corrente non ci mette lo zampino.

lunedì 20 febbraio 2017

giovedì 16 febbraio 2017

Sostanziale stabilità delle performance



Se leggete la versione più recente di questo post ( label PERFORMANCE ), è inutile leggere le precedenti , perchè ci sono tutti gli elementi che vi servono.
 

Rieccomi con  i risultati dei portafogli di cui  ho dato la composizione qualche giorno fa ( label CREAZIONE DEL PORTAFOGLIO) .


Siccome i dati di alcuni portafogli non partono dal 2007 , ma dal 2009 , aggiungo una comparazione ulteriore .

Ultimi 12 mesi :
    • MIO     :  + 5,9 % ,
    • MOM    :  + 4,2 % 
    • BENCH :  + 10,5 %
    • TMIO   :  + 8,2 %
    • CMIO   :  + 6,0 % 
I rendimenti dal 1 marzo 2007  :
  • MIO  : + 83,2 % ,
  • MOM : + 128,9 %
per comparazione , altrimenti non ci capiamo:
  • IUSA  : + 96,9 %
  • DAX  : + 73,7 % 
  • IBGM : + 39,6 % 
Da 1 marzo 2009 :
  • MIO    : + 82,4 %
  • MOM   : + 111,8 %
  • BENCH : + 117,1 %

I portafogli TMIO e CMIO sono nati a fine giugno 2013 , sono quindi passati tre anni e possiamo introdurre una comparazione ulteriore , che può consentire il paragone con molti altri strumenti finanziari per i quali si usa fornire il rendimento medio (RM %) degli ultimi 3 anni e la deviazione standard annualizzata (DS ) .
Ecco i dati :
MIO     RM = 5,7 ; DS = 6,9
MOM    RM = 5,9 : DS = 9,8
BENCH RM = 9,3 ; DS = 8,7
TMIO   RM = 7,0 ; DS = 6,5

Sono esclusi spese , dividendi e slippage.
La classifica delle  volatilità è indicata nel post sulla loro composizione ( CREAZIONE DEL PORTAFOGLIO ).

Siamo poco innovativi

Il numero di brevetti dice che siamo agli ultimi posti
http://www.marketwatch.com/story/the-most-innovative-countries-in-the-world-in-one-map-2017-02-15

martedì 14 febbraio 2017

Come funziona l'economia "populista"

Lucido articolo , con disarmanti conclusioni , e dice quanto sbagliate sono le reazioni di coloro che non credono in queste ricette .
https://www.project-syndicate.org/commentary/economic-populism-temporary-success-by-andres-velasco-2017-02

Se potete , leggete l'articolo di ieri sul Corriere di Minenna sulla Gran Bretagna , e vedrete alcune conferme ( e sorprese ).

mercoledì 8 febbraio 2017

Ma l'euro e il dollaro come stanno ?

Un po' di numeri ed analisi che dovrebbero rassicurare
http://www.centroeinaudi.it/lettera-economica/articoli-lettera-economica/asset-allocation/4635-il-punto-sul-dollaro.html

Vediamo se è facile lasciare l'euro

Non posso rimandare al sito  perchè questa è una newsletter , la copio per intero per identificare la fonte. La invio perchè contesta "false notizie ". Niente di nuovo , ma repetita iuvant .

Chi sostiene l'uscita dell'Italia dall'euro lo fa affermando che ce ne verrebbero due vantaggi: la possibilità di svalutare la moneta, e dunque rendere le nostre esportazioni più competitive; il sottrarsi alle regole europee sul bilancio pubblico, e dunque la possibilità di abbandonare la cosiddetta austerity.
Si tratta in entrambi i casi di vantaggi impossibili.
In base al trattati, un Paese che ha aderito alla moneta unica non può uscirne senza attivare l'art. 50, cioè senza uscire dall'Unione. Questo vorrebbe dire uscire dal mercato unico. Avremmo una nuova lira, o come altro la vorremo chiamare, che immediatamente si svaluterebbe rispetto alle altre monete, euro compreso. Ma le imprese non ne trarrebbero grandi benefici, perché contestualmente perderemmo l'accesso al mercato unico europeo, verso il quale sono dirette gran parte delle nostre esportazioni. 
Dall'altro lato non potremmo fare a meno di continuare a comprare all'estero, al di fuori dell'Unione, tutte le materie prime che ci sono essenziali - pensiamo solo a gas e petrolio. La svalutazione farebbe aumentare il costo di queste importazioni non sostituibili. La nostra bilancia conmerciale peggiorerebbe, non migliorerebbe. E i prezzi interni aumenterebbero velocemente, riducendo il potere di acquisto di tutti coloro che vivono del proprio salario.
Fuori dall'Unione non saremmo tenuti a rispettare le regole imposte al bilancio pubblico dal patto di stabilità e crescita. In astratto, potremmo dimenticarci il famoso limite del 3% al deficit pubblico e ogni percorso di rientro dal debito. Qualcuno di noi fa fatica a considerare il debito pubblico una panacea. Altri potrebbero ricordare che ci toccherebbe modificare in tutta fretta la Costituzione, nella quale abbiamo inserito un seppur debole vincolo all'equilibrio di bilancio. 
Ma lasciamo perdere questi dettagli. La verità è che neanche fuori dall'Unione potremmo in realtà consentirci maggior deficit e maggior debito. La nuova lira tenderebbe a svalutarsi; i prezzi interni a salire. La BCE non acquisterebbe più il nostro debito. Per convincere i privati, italiani e stranieri, a comprare i titoli di Stato italiani, dovremmo pagare tassi di interesse molto più alti di oggi. E i potenziali acquirenti non si fiderebbero affatto di un paese che aggiunge ulteriore debito al gigantesco peso da cui è già gravato. Per trovare qualcuno disposto a comprare i nostri titoli, o a rinnovare quelli che detiene, dovremmo porre in atto paradossalmente politiche più e non meno "austere" di quelle di oggi. 
È lecito che ciascuno abbia le proprie opinioni. Ma perché si possano fare scelte consapevoli, bisogna riflettere sulle loro potenziali conseguenze. L'uscita dall'euro non darebbe ossigeno alle imprese esportatrici; aumenterebbe il costo delle importazioni, e quindi l'inflazione interna. E il bilancio pubblico non potrebbe fornire alcun  sollievo, gravato da una massa velocemente crescente di pagamenti per interessi sul debito. A meno che non si pensi di non onorare il debito. Il che comporterebbe - fra l'altro - il più gigantesco esproprio dei risparmi degli italiani che si ricordi. Almeno 200 volte il famigerato prelievo notturno sui depositi bancari del governo Amato del 1992. Se questa  è la proposta, si abbia il coraggio di renderla esplicita.

Per ulteriori informazioni:  

Email: info@brunoleoni.it - Tel.: +39 02 3657 7325.



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Strategie per il 2017 (ed oltre)

Dopo PIMCO , ecco l'aggiornamento di Research Affiliates .
E' vero che è per gli USA , ma fornisce una indicazione di lungo termine .
Utile anche per chi come me utilizza strategie di Tactical Asset Allocation
https://www.researchaffiliates.com/en_us/asset-allocation.html?_cldee=YWxmb25zby5sYXZhbm5hQHlhaG9vLml0&recipientid=contact-c49c8d5f6593e4118cce005056bc3cff-dcbfa3a6bfe34b5aa6b010174557d3a2&esid=62179c50-7aed-e611-80cd-005056bc1247

sabato 4 febbraio 2017

Allora abbiamo una buona percezione della realtà

Da queste interviste si direbbe di sì , anche se sono solo 1000 persone intervistate nel nostro Paese
http://perils.ipsos.com/slides/

venerdì 3 febbraio 2017

Strategie per il 2017

Per chi non ama le strategie che io monitorizzo , ecco uno studio molto dettagliato
https://www.pimco.com/insights/economic-and-market-commentary/global-markets/asset-allocation-outlook/tails-and-transitions

Per chi ama fare confronti , si possono  paragonare le previsioni decennali di PIMCO con Research Affiliates .