Per me lo scenario in sintesi è questo .
Se fossi fuori dal mercato azionario ci rimarrei .
Se avessi investimenti in azioni e volessi seguire il mio metodo aspetterei almeno la fine del mese per ricalcolare i parametri e decidere cosa vendere e cosa comprare mantenendo costante l'investimento totale : uscire o alleggerire le posizioni in questo momento sarebbe sbagliato, è meglio riequilibrare il portafoglio.
Rimango in posizione di attesa per le sterline ed i dollari che ho in portafoglio. I dollari penso di usarli per aumentare progressivamente la mia posizione sulle azioni americane alleggerendo quelle europee . Le sterline me le tengo finchè non trovo il modo di acquistare qualche azione veramente convincente o fare un modesto guadagno rivendendole.
Sulle materie prime rimango in posizione di attesa per creare lentamente una posizione comprando un ETF quando si chiarirà meglio la tendenza generale .
Sui mercati emergenti avvierei l'acquisto molto lento di un ETF con l'obbiettivo di arrivare al mio target entro 1- 2 anni alleggerendo l'Europa.
Qui di seguito alcune notizie che secondo me supportano questa visione .
La banca centrale cinese ha annunciato che non vuole continuare ad alzare i tassi ma ha anche detto che è preoccupata per l' inflazione , il che vuol dire che non toccherà i tassi di interesse , ha detto invece che vuole puntare sulla crescita (gli investimenti stanno aumentando) e questo vuol dire qualcosa per le nostre imprese e sul fatto che una delle economie emergenti vuole continuare a tirare .
Il deficit commerciale europeo è aumentato di molto in giugno . L'Europa sta accusando un calo più forte e più i fretta degli USA e questo comporterà un indebolimento dell' Euro anche con i tassi così elevati rispetto al dollaro . Una recente statistica dice che i future sul cambio EURO / USD puntano sul rialzo del dollaro.
La Gran Bretagna , con il suo contenuto tutto financial services e immobiliare sta forse anche peggio , per cui è possibile che la crisi incida ancora di più sia sulle azioni che sulla sterlina .
I prezzi alla produzione sono aumentati al di là delle aspettative negli USA con prevedibili conseguenze sull'inflazione. I nuovi cantieri edili sono scesi dell' 11% rispetto all'anno precedente .
Bernanke ha detto che teme più la depressione dell'inflazione e quindi , come avevo già detto tempo fa , non pensa di muovere i tassi di interesse . Un mio appunto : sarebbe più giusto fare pagare dei tassi di interesse più alti a quelli che hanno fatto i furbi invece che fare pagare la tassa interamente ai cittadini attraverso l'inflazione .
Il petrolio è sceso bruscamente , ha fatto un andirivieni , ma è ancora molto alto rispetto ad un anno fa . Ci sono due fenomeni contrapposti :
- da un lato l'economia occidentale in calo (che non conta più come prima sui consumi mondiali , come ho detto la scorsa settimana , ma comunque pesa ancora molto) e quella dei paesi in via di sviluppo che cresce meno di prima
- dall'altro i paesi produttori che stanno incassando gran bei soldi e rispetto al passato hanno molto più sotto controllo lo sviluppo di nuovi pozzi petroliferi .
per cui non è facile fare previsioni , mentre le altre materie prime non sembrano essere destinate a crescere .
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1 ora fa
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