sabato 19 aprile 2014

Per le privatizzazioni , impariamo dalla Germania

Per spingere i comuni a privatizzare le proprie partecipante è sufficiente sfruttare le norme già in vigore, adottando criteri stringenti sulle partecipazioni societarie. Lo sostiene Alberto Saravalle, professore associato di Diritto dell'Unione Europea presso l'Università di Padova, nel Policy Paper dell'Istituto Bruno Leoni "Il capitalismo municipale: come, quando e perché privatizzarlo" (PDF )
Scrive Saravalle: "Per favorire questo processo, oltre alla 'carota' finora utilizzata in sede di attuazione del Patto di stabilità interno, premiando gli enti virtuosi, sarebbe necessario usare il 'bastone'". In altri termini, da un lato dovrebbe essere incentivata la cessione all'organo centrale designato ad hoc delle partecipate, a fronte della quale, l'ente locale avrebbe facoltà di spendere il ricavato dalla cessione in deroga al Patto, e dall'altro dovrebbero essere ulteriormente irrigiditi I cordoni della borsa per gli enti locali che violano il patto e non dispongono la privatizzazione o cessione all'organo centrale delle proprie partecipate". Tale organo dovrebbe essere costituito sul modello del Treuhandstalt tedesco, il quale, dopo la riunificazione del paese, "Nell'arco di 4 anni ha gestito circa 8.500 società privatizzandone e liquidandone un gran numero, in ultima analisi contribuendo a dare competitività al paese, probabilmente salvando in ultima analisi più posti di lavoro di quelli che sono stati persi".
Il Policy Paper "Il capitalismo municipale: come, quando e perché privatizzarlo" di Alberto Saravalle è liberamente disponibile qui (PDF )

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