Continuo a considerare 
gli USA come la piazza finanziaria trainante , mentre le conclusioni 
sono relative 
ad asset quotati in Italia . Il motivo l'ho spiegato nei post precedenti.
Il quadro generale è nei post precedenti .
Vediamo gli indicatori
VIX
 : la 
mm5  (che smussa i picchi) è scesa  : 13,4  ; non ha sfondato 19 e
 rimane lontana da 12,3 , dove dovrebbe fermarsi la salita di 
S & P 500 : l'altalena continua da agosto 2012 , e da allora la crescita di S&P 500 è stata quasi ininterrotta .
P/C
 :la mm10 è ferma    : 
0,90 . La soglie critiche sono 0,80 - 0,95 , che rimangono  lontane . Conferma di quanto sopra.
La % di aziende S & P 100 con i prezzi sopra la 
mm200 è al 86 % ,  poco sotto la scorsa settimana (88 %)   , e    
superiore al 65% , che è la media . Il segnale che sconsiglia gli 
acquisti per il medio termine rimane significativo (ma lo è ormai da 
primavera 2013....).
Il Cape-Shiller è  è sopra 25 , contro la media che è intorno a 
16,5. Indica che nel medio- lungo le azioni USA renderanno poco o niente
 : intorno tra l' 1 % ed il 2 % annuo per i prossimi  anni  
(cosa già detta e ridetta  , ed anche contestata da altri analisti , 
come riportato). Anche in questo caso va detto che è sopra 16,5 da 
inizio 2010 .
Un
 altro indicatore : la capitalizzazione totale del mercato (TMC) 
diviso per il PIL : è appena sotto   al 116 %  . Quando supera il 90% il 
mercato è 
sopravvalutato . Il massimo è stato nel 2000 a 148 % , il secondo 
massimo 110 % a settembre 2007 ( non so se mi spiego......) . Anche in 
questo caso si può prevedere il ritorno medio nel lungo periodo : appena
 sotto il 2 %  . E pure qui bisogna aggiungere che è sopra 100 da 
primavera
 2013 .
Insomma : nel breve ci può essere qualche spazio di crescita , ma nel 
lungo poche speranze ; il problema/opportunità è la durata del breve , l'andamento  di questa settimana , nonostante la crisi Ucraina , ha nuovamente allungato quest'ultima.
Se la FED 
continuerà ad essere credibile nella sua 
volontà di tenere bassi i tassi , la cuccagna potrebbe durare ancora 
fino a fine anno , mantenendo però gli occhi ben aperti. 
Il decennale USA è sostanzialmente stabile da mesi , sembra indicare fiducia che i tassi non si muoveranno .
Anche le
 commodity e l' oro  sono rimaste stabili . 
L'andamento 
della volatilità sull'oro , 
che è salita di poco , indica che i mercati non sono particolarmente 
nervosi , stanno cercando un nuovo equilibrio ; anche  i tecnologici 
del Nasdaq , come i REIT sono rimasti stabili
Il
 Dollar Index è scso leggermente a 79,5   :  vediamo che 
 l' equilibrio  tra acquisti e vendite di asset denominati in 
USD continua ad oscillare in  una fascia ristretta 80-81 come da Novembre scorso .
Il
 Baltic Dry Index , che dovrebbe
 indicare lo stato dei commerci nel mondo , è  risalito leggermente , ma rimane  sotto 1000 ,  intorno ai minimi degli ultimi 12 mesi  .
L'indice manifatturiero USA di marzo ha avuto un  piccolo rialzo 
da 53,2 a 53,7 punti . 
Il Consumer Confidence Indicator per l'area  Euro è risalito ancora rispetto
 a Marzo (-8,6   rispetto a - 9,3 ) . L'Economic Sentiment a Marzo è ancora  migliorato (102,4 da 101,2 di Febbraio e 100 di 
Dicembre) .
Insomma : i segnali tecnici sono oscillanti , ma rassicuranti nel breve, quelli congiunturali sono lievemente migliorati.
Per
 l'Italia , sono saliti tutti tranne Azionari Asia ed Emergenti.
Se
 si segue una logica di brevissimo termine , modifichiamo ancora una 
volta la allocazione
 
della precedente settimana   : Azionario USA   e le 
Commodity alla pari ,
 e poi  gli obbligazionari , il REIT USA e l'Azionario Europa    . La 
performance 
da inizio anno rimane positiva  ; non so se avete notato che molti 
indicatori di cui ho parlato sono in stallo da primavera 2013 :   anche 
le performance di questa strategia vanno a zig zag da allora.
Se invece vogliamo fare una " sola puntata " , meglio stare sugli obbligazionari .
Per
 il medio termine i ragionamenti si complicano , come ho già detto . Si 
vedano i miei post precedenti . Portano alla diversificazione e ad un 
atteggiamento "tattico" . Uno dei messaggi più ricorrenti è il probabile
 calo dell'azionario USA ( pur con tutte le obiezioni che potete leggere
 in 
alcuni post precedenti ed in quello che detto qualche riga più sopra  , 
che porterebbe a rimanere ancora ) e la necessità di una 
diversificazione sia 
geografica che in termini di asset  ; negli ultimi mesi sono arrivati  i
 
primi segnali in tal senso  : attendiamo conferme .
 Alla luce di quanto ho scritto queste ultime settimane , sembra che 
l'obbligazionario europeo (compresi gli High Yield), almeno a breve - medio , possa offrire buone
 
opportunità per quest'anno (la recente mossa di Draghi supporta 
l'ipotesi) .
Teniamo 
 in memoria
 la scommessa a lungo termine per l'Italia : a fine marzo 2013  FTSEMIB 
valeva 15363 ( chi non amasse il rischio potrebbe accontentarsi dei 
livelli raggiunti  ) .  Chi volesse potrebbe tenere in 
memoria anche le 
scommesse che sono partite da fine settembre 2013   : Spagna , Francia ,
 e BRICS . Ricordo che 
l'orizzonte dovrebbe essere almeno  5 anni.
Per ulteriore informazione ricordo alcuni tra i Paesi meno cari (come 
CAPE) a fine 2013: Grecia , Russia , Argentina , Italia , Irlanda , 
Ungheria , Austria , ed alcuni tra i più cari : Usa , Giappone , Canada ,
 Svizzera , Danimarca . Decidete voi su chi puntare . L'anno scorso 9 su
 10 più economici hanno avuto ottimi risultati (l'eccezione è stata la 
Russia) ,  e 9 su 10 più cari hanno avuto pessimi risultati ( 
l'eccezione sono stati gli USA ) .
Ovviamente tutti questi discorsi non contano se si persegue una 
strategia tipo PBVROA o ETF  .
Avvertenza: ricordo a tutti che i miei 
punti di vista vanno letti alla luce di quanto ho scritto sui motivi 
delle creazione di questo blog : ognuno decide con la propria testa .
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