Continuo a considerare 
gli USA come la piazza finanziaria trainante , mentre le conclusioni 
sono relative 
ad asset quotati in Italia . Il motivo l'ho spiegato nei post precedenti.
Il quadro generale è nei post precedenti .
Vediamo gli indicatori
VIX
 : la 
mm5  (che smussa i picchi) è salita di poco : 14,5  ;non ha sfondato 19 e
 rimane lontana da 12,3 , dove dovrebbe fermarsi la salita di 
S & P 500 : c'è  ancora spazio , quindi .
P/C
 :la mm10 è salita anch'essa di poco  : 
0,83 . La soglia critica è 0,95 , che rimane  lontana . Conferma di quanto sopra.
La % di aziende S & P 100 con i prezzi sopra la 
mm200 è al 82 % ,  come la scorsa settimana (82 %) , e    
superiore al 65% , che è la media . Il segnale che sconsiglia gli 
acquisti per il medio termine rimane significativo (ma lo è ormai da primavera 2013....)
Il Cape-Shiller è  è rimasto sopra  25 , contro la media che è intorno a 
16,5. Indica che nel medio- lungo le azioni USA renderanno poco o niente : intorno all' 1 % annuo per i prossimi  anni  
(cosa già detta e ridetta  , ed anche contestata da altri analisti , 
come riportato). Anche in questo caso va detto che è sopra 16,5 da inizio 2010 .
Un
 altro indicatore : la capitalizzazione totale del mercato (TMC) 
diviso per il PIL : è risalito a 118 %  . Quando supera il 90% il 
mercato è 
sopravvalutato . Il massimo è stato nel 2000 a 148 % , il secondo 
massimo 110 % a settembre 2007 ( non so se mi spiego......) . Anche in 
questo caso si può prevedere il ritorno medio nel lungo periodo : appena sopra l' 1,5 % % . E pure qui bisogna aggiungere che è sopra 100 da primavera
 2013 .
Insomma : nel breve ci può essere qualche spazio di crescita , ma nel 
lungo poche speranze ; il problema è la durata del breve . A questo 
proposito voglio ricordare che ci sono studi che correlano il P/E con 
l'inflazione : in base a questi studi , con il livello previsto di 
quest'ultima si potrebbe arrivare a circa 20 , mentre attualmente è 
intorno a 18 . Se la FED continuerà ad essere credibile nella sua volontà di tenere bassi i tassi , la cuccagna potrebbe durare ancora fino a fine anno. 
Il
 Dollar Index è rimasto sotto 80,  si riavvicina ai minimi 
dell'anno scorso :  sembra che
 l' equilibrio  tra acquisti e vendite di asset denominati in 
USD continui ad oscillare in  una fascia ristretta 80-81 da Novembre scorso. .
Il decennale USA è sceso leggermente ed è tornato verso un trend negativo , ma potrebbe essere un segnale da confermare nelle prossime settimane. 
Le
 commodity sono rimaste ferme , sono in risalita da inizio anno 
 ed hanno confermato la tendenza al rialzo    , mentre l'oro  è ancora salito   , mentenendo la tendenza positiva .
Insomma , sembra che la crisi generata dai timori sui mercati emergenti 
sia superata : ne è la riprova l'andamento della volatilità sull'oro , 
che rimane intorno a 16  ed è in tendenza calante.
E' comunque significativo , come ho già segnalato , che l'oro , le 
commodity ed il real estate stiano risalendo : indicano che è in corso 
uno spostamento dei fondi che potrebbe preludere a qualcosa o stanno a segnalare  che i risparmiatori non si fidano , e tengono l'ombrello aperto . 
Il
 Baltic Dry Index , che dovrebbe
 indicare lo stato dei commerci nel mondo , è  risalito ancora : sopra  1500   
. 
L'indice manifatturiero USA di febbraio ha avuto un  rialzo 
da 51,3 a 53,2 punti , quello europeo è a 54 contro i 56 previsti , mentre
 il cinese è sceso a 50,2 da 50,5 . Sono ancora tutti sopra 50 , ma la 
tendenza non è rassicurante . I timori di una recessione , o di una 
ripartenza dell'nflazione potrebbero essere all'origine dello 
spostamento di cui sopra .
Il Consumer Confidence Indicator per l'area  Euro è in discesa rispetto
 a Gennaio (-12,7  rispetto a -11,7 ) , per la prima volta ha superato 
la media a lungo termine (-13,3) da luglio 2011 . L'Economic Sentiment a
 Febbraio è ancora  migliorato (101,2 da 101 di Gennaio e 100 di 
Dicembre) .Una situazione parzialmente positiva , che mitiga i dati sul 
manifatturiero.
Continua il cambio di tendenza di cui parlavo e , che , a prima 
vista , contraddice quanto previsto da molti . Molti dicevano che i 
tassi USA sarebbero saliti e quindi i prezzi dei bond sarebbero scesi , 
che le azioni avrebbero continuato a salire  e che per l'oro sarebbero 
stati tempi grami . I dati esposti sembrano , per ora , dire il 
contrario . Gli investitori rimangono al 50 % positivi sull'equity , 
anche se il 40 % dello stesso  campione pensa di cambiare la 
composizione del portafoglio ; mentre gli Emerging Markets sono visti 
positivamente per il lungo termine (vedi i miei post sul CAPE). 
Per
 l'Italia , sono risaliti le commodity , l'oro e gli azionari asiatici  . Nell'ultimo mese le asset 
class che sono salite di più sono quelle che erano state maggiormente 
penalizzate nel passato :commodity , oro , azionari asiatici.
Se
 si segue una logica di brevissimo termine , modifichiamo la allocazione 
della precedente settimana   :
 l'Azionario Europa ed USA alla 
pari ,  più  Obbligazionario Mondiale e Commodity . La 
performance 
da inizio anno è  positiva , in linea con un tipico portafoglio
 
bilanciato  .
Per
 il medio termine i ragionamenti si complicano , come ho già detto . Si 
vedano i miei post precedenti . Portano alla diversificazione e ad un 
atteggiamento "tattico" . Uno dei messaggi più ricorrenti è il probabile
 calo dell'azionario USA ( pur con tutte le obiezioni che potete leggere
 in 
alcuni post precedenti ed in quello che detto qualche riga più sopra ) (*) e la necessità di una diversificazione sia 
geografica che in termini di asset  ; negli ultimi mesi sono arrivati  i 
primi segnali in tal senso  : attendiamo conferme .
 Una applicazione 
pratica la 
trovate sui portafogli ETF che riporto mensilmente . 
Teniamo 
 in memoria
 la scommessa a lungo termine per l'Italia : a fine marzo 2013  FTSEMIB 
valeva 15363 ( chi non amasse il rischio potrebbe accontentarsi dei 
livelli raggiunti  ) .  Chi volesse potrebbe tenere in 
memoria anche le 
scommesse che sono partite da fine settembre 2013   : Spagna , Francia ,
 e BRICS . Ricordo che 
l'orizzonte dovrebbe essere almeno  5 anni.
Per ulteriore informazione riporto alcuni tra i Paesi meno cari (come 
CAPE) a fine 2013: Grecia , Russia , Argentina , Italia , Irlanda , 
Ungheria , Austria , ed alcuni tra i più cari : Usa , Giappone , Canada ,
 Svizzera , Danimarca . Decidete voi su chi puntare . L'anno scorso 9 su
 10 più economici hanno avuto ottimi risultati (l'eccezione è stata la 
Russia) ,  e 9 su 10 più cari hanno avuto pessimi risultati ( 
l'eccezione sono stati gli USA ) .
Ovviamente tutti questi discorsi non contano se si persegue una 
strategia tipo PBVROA o ETF  .
Avvertenza: ricordo a tutti che i miei 
punti di vista vanno letti alla luce di quanto ho scritto sui motivi 
delle creazione di questo blog : ognuno decide con la propria testa .
(*) Questo non vuole dire che si debba uscire totalmente , ma coprirsi ,
 almeno parzialmente , o prendere profitto progressivamente. 
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58 minuti fa
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