sabato 1 marzo 2014

Gli spostamenti continuano

Continuo a considerare gli USA come la piazza finanziaria trainante , mentre le conclusioni sono relative ad asset quotati in Italia . Il motivo l'ho spiegato nei post precedenti.
Il quadro generale è nei post precedenti .


Vediamo gli indicatori
VIX : la mm5  (che smussa i picchi) è scesa di poco : 14,1  ;non ha sfondato 19 e rimane lontana da 12,3 , dove dovrebbe fermarsi la salita di S & P 500 : c'è  ancora spazio , quindi .
P/C :la mm10 è scesa  : 0,82 . La soglia critica è 0,95 , che rimane  lontana . Conferma di quanto sopra.
La % di aziende S & P 100 con i prezzi sopra la mm200 è al 82 % ,  sopra la scorsa settimana (79 %) , e    superiore al 65% , che è la media . Il segnale che sconsiglia gli acquisti per il medio termine rimane significativo (ma lo è ormai da primavera 2013....)
Il Cape-Shiller è  è rimasto sopra  25 , contro la media che è intorno a 16,5. Indica che nel medio- lungo le azioni USA renderanno poco o niente : poco più dell' 1 % annuo per i prossimi  anni  (cosa già detta e ridetta  , ed anche contestata da altri analisti , come riportato). Anche in questo caso va detto che è sopra 16,5 da inizio 2010 .
Un altro indicatore : la capitalizzazione totale del mercato (TMC) diviso per il PIL : è risalito a 116,5 %  . Quando supera il 90% il mercato è sopravvalutato . Il massimo è stato nel 2000 a 148 % , il secondo massimo 110 % a settembre 2007 ( non so se mi spiego......) . Anche in questo caso si può prevedere il ritorno medio nel lungo periodo : minore del  2,0 % . E pure qui bisogna aggiungere che è sopra 100 da primavera 2013 .
Insomma : nel breve ci può essere qualche spazio di crescita , ma nel lungo poche speranze ; il problema è la durata del breve . A questo proposito voglio ricordare che ci sono studi che correlano il P/E con l'inflazione : in base a questi studi , con il livello previsto di quest'ultima si potrebbe arrivare a circa 20 , mentre attualmente è intorno a 17 .
Il Dollar Index è sceso sotto 80,  si riavvicina ai minimi dell'anno scorso :  sembra che l' equilibrio  tra acquisti e vendite di asset denominati in USD continui ad oscillare in  una fascia ristretta 80-81 da Novembre scorso. .
Il decennale USA è risalito leggermente ed ha svoltato verso un trend positivo , allineandosi al trend obbligazionario mondiale .
Le commodity sono rimaste ferme , sono in risalita da inizio anno  ed hanno confermato la tendenza al rialzo    , mentre l'oro  è rimasto stabile   , mentenendo la tendenza positiva .
Insomma , sembra che la crisi generata dai timori sui mercati emergenti sia superata : ne è la riprova l'andamento della volatilità sull'oro , che rimane intorno a 16  ed è in tendenza calante.
E' comunque significativo , come ho già segnalato , che l'oro , le commodity ed il real estate stiano risalendo : indicano che è in corso uno spostamento dei fondi che potrebbe preludere a qualcosa .
Il Baltic Dry Index , che dovrebbe indicare lo stato dei commerci nel mondo , è  risalito ancora : sopra  1200   .
L'indice manifatturiero USA di gennaio ha avuto un  calo da 57 a 51,3 punti , quello europeo è a 54 contro i 56 previsti , mentre il cinese è sceso a 50,5 da 51 . Sono ancora tutti sopra 50 , ma la tendenza non è rassicurante . I timori di una recessione , o di una ripartenza dell'nflazione potrebbero essere all'origine dello spostamento di cui sopra .
Il Consumer Confidence Indicator per l'area  Euro è in discesa rispetto a Gennaio (-12,7  rispetto a -11,7 ) , per la prima volta ha superato la media a lungo termine (-13,3) da luglio 2011 . L'Economic Sentiment a Febbraio è ancora  migliorato (101,2 da 101 di Gennaio e 100 di Dicembre) .Una situazione parzialmente positiva , che mitiga i dati sul manifatturiero.
Continua il cambio di tendenza di cui parlavo e , che , a prima vista , contraddice quanto previsto da molti . Molti dicevano che i tassi USA sarebbero saliti e quindi i prezzi dei bond sarebbero scesi , che le azioni avrebbero continuato a salire  e che per l'oro sarebbero stati tempi grami . I dati esposti sembrano , per ora , dire il contrario . Gli investitori rimangono al 50 % positivi sull'equity , anche se il 40 % dello stesso  campione pensa di cambiare la composizione del portafoglio ; mentre gli Emerging Markets sono visti positivamente per il lungo termine (vedi i miei post sul CAPE).
Per l'Italia , sono risaliti gli obbligazionari , il real estate e gli azionari USA ed Europa  . Nell'ultimo mese le asset class che sono salite di più sono quelle che erano state maggiormente penalizzate nel passato , segnale di un riequilibrio dei portafogli .
Se si segue una logica di brevissimo termine , teniamo la allocazione della precedente settimana   : l'Azionario Europa ed USA alla pari ,  più  Obbligazionario Mondiale , Real Estate USA e Azionario Asia   . La  scorsa  settimana avremmo avuto un guadagno appena superiore allo 0,1 % . La performance da inizio anno è tornata positiva , in linea con un tipico portafoglio bilanciato  .

Per il medio termine i ragionamenti si complicano , come ho già detto . Si vedano i miei post precedenti . Portano alla diversificazione e ad un atteggiamento "tattico" . Uno dei messaggi più ricorrenti è il probabile calo dell'azionario USA ( pur con tutte le obiezioni che potete leggere in alcuni post precedenti ed in quello che detto qualche riga più sopra ) (*) e la necessità di una diversificazione sia geografica che in termini di asset  ; negli ultimi mesi sono arrivati  i primi segnali in tal senso  : attendiamo conferme . Una applicazione pratica la trovate sui portafogli ETF che riporto mensilmente .

Teniamo  in memoria la scommessa a lungo termine per l'Italia : a fine marzo 2013  FTSEMIB valeva 15363 ( chi non amasse il rischio potrebbe accontentarsi dei livelli raggiunti  ) .  Chi volesse potrebbe tenere in memoria anche le scommesse che sono partite da fine settembre 2013   : Spagna , Francia , e BRICS . Ricordo che l'orizzonte dovrebbe essere almeno  5 anni.
Per ulteriore informazione riporto alcuni tra i Paesi meno cari (come CAPE) a fine 2013: Grecia , Russia , Argentina , Italia , Irlanda , Ungheria , Austria , ed alcuni tra i più cari : Usa , Giappone , Canada , Svizzera , Danimarca . Decidete voi su chi puntare . L'anno scorso 9 su 10 più economici hanno avuto ottimi risultati (l'eccezione è stata la Russia) ,  e 9 su 10 più cari hanno avuto pessimi risultati ( l'eccezione sono stati gli USA ) .
Ovviamente tutti questi discorsi non contano se si persegue una strategia tipo PBVROA o ETF  .
Avvertenza: ricordo a tutti che i miei punti di vista vanno letti alla luce di quanto ho scritto sui motivi delle creazione di questo blog : ognuno decide con la propria testa .

(*) Questo non vuole dire che si debba uscire totalmente , ma coprirsi , almeno parzialmente , o prendere profitto progressivamente.

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