sabato 8 febbraio 2014

I nuvoloni si schiariscono , ma le strategie rimangono ferme

Continuo a considerare gli USA come la piazza finanziaria trainante , mentre le conclusioni sono relative ad asset quotati in Italia . Il motivo l'ho spiegato nei post precedenti.
Il quadro generale è nei post precedenti .


Vediamo gli indicatori
VIX : la mm5  (che smussa i picchi) è ancora risalita ancora: 18,6  ; è ai livelli metà Ottobre e metà Giugno scorsi  . Se sfondasse i 19 darebbe luogo ad una molto più ampia correzione .
P/C :la mm10 è ancora risalita  : 0,88. In questo caso la soglia critica è 0,95 , che è ancora lontana .
La % di aziende S & P 100 con i prezzi sopra la mm200 è al 74 % ,  sopra la scorsa settimana (70 %) , ma ancora    superiore al 65% , che è la media . Il segnale che sconsiglia gli acquisti per il medio termine è debole.
Il Cape-Shiller è  è appena sotto  25 , contro la media che è intorno a 16,5. Indica che nel medio- lungo le azioni USA renderanno poco o niente : poco più dell' 1 % annuo per i prossimi  anni  (cosa già detta e ridetta  , ed anche contestata da altri analisti , come riportato).
Un altro indicatore : la capitalizzazione totale del mercato (TMC) diviso per il PIL : è scesa a  110,8 %  . Quando supera il 90% il mercato è sopravvalutato . Il massimo è stato nel 2000 a 148 % , il secondo massimo 110 % a settembre 2007 ( non so se mi spiego......) . Anche in questo caso si può prevedere il ritorno medio nel lungo periodo : minore del  2,5 % .
Il Dollar Index èsceso nuovamente sotto 81 ,  si riavvicina ai minimi dell'anno scorso :  sembra che l' equilibrio  tra acquisti e vendite di asset denominati in USD stia cambiando di nuovo a sfavore del dollaro ,  la parziale "normalizzazione" ha  contribuito al cambiamento .
Il decennale USA è rimasto fermo ,    rimane in trend negativo , ma la svolta è vicinissima.
Le commodity sono risalite , sono in trend positivo da 1 mese  e si avvicinano ad un punto di svolta   ,  l'oro  ha ripreso a crescere dopo una pausa  , il punto di svolta si è nuovamente avvicinato.
Insomma , sembra che la crisi generata dai timori sui mercati emergenti sia superata : ne è la riprova l'andamento della volatilità sull'oro , che è scesa sotto 17 ed è in tendenza calante.
Il Baltic Dry Index , che dovrebbe indicare lo stato dei commerci nel mondo , ha rallentato il calo  : appena sotto 1100,  da sopra 2000 in cinque settimane    . Cambio di marcia negativo della congiuntura internazionale che mette in discussione il trend delle precedenti settimane   .
L'indice manifatturiero USA di dicembre ha avuto un leggero calo da 57,3 a 57 punti , quello europeo è a 54 contro i 56 previsti , mentre il cinese è sceso a 50,5 da 51 . Sono ancora tutti sopra 50 , ma la tendenza non è rassicurante .
Il Consumer Confidence Indicator per l'area  Euro è in risalita rispetto a Dicembre (-11,7  rispetto a -13,6 ) , per la prima volta ha superato la media a lungo termine (-13,3) da luglio 2011 . L'Economic Sentiment a fine Dicembre è ancora  migliorato (100 da 98,5) .Vediamo il 20 febbraio.
La scorsa settimana parlavo di una situazione di stallo , mentre adesso sembra che si vada delineando un cambio di tendenza , che , a prima vista , contraddice quanto previsto da molti . Molti dicevano che i tassi USA sarebbero saliti e quindi i prezzi dei bond sarebbero scesi , che le azioni avrebbero continuato a salire  e che per l'oro sarebbero stati tempi grami .I dati esposti sembrano , per ora , dire il contrario ; un dato dagli USA sembra confermare : nelle ultime 2 settimane le usvite dall'equity sono state record e gli ingressi negli obbligazionari pure.
Per l'Italia , sono scesi  Real Estate USA , Azionario Giappone , Emergenti ed USA  .
Se si segue una logica di brevissimo termine , teniamoo la allocazione   della precedente settimana   : l'Azionario Europa ed USA alla pari ,  più  Obbligazionario Mondiale , tutto il resto sul cash  . La  scorsa  settimana avremmo avuto un guadagno marginale . La performance da inizio anno è cattiva , ma in linea con un tipico portafoglio bilanciato  : nervi saldi .

Per il medio termine i ragionamenti si complicano , come ho già detto . Si vedano i miei post precedenti . Portano alla diversificazione e ad un atteggiamento "tattico" . Uno dei messaggi più ricorrenti è il probabile calo dell'azionario USA ( pur con tutte le obiezioni che potete leggere in alcuni post precedenti ) (*) e la necessità di una diversificazione sia geografica che in termini di asset  ; negli ultimi mesi sono arrivati  i primi segnali in tal senso  : attendiamo conferme . Una applicazione pratica la trovate sui portafogli ETF che riporto mensilmente .

Teniamo  in memoria la scommessa a lungo termine per l'Italia : a fine marzo 2013  FTSEMIB valeva 15363 .  Chi volesse potrebbe tenere in memoria anche le scommesse che sono partite da fine settembre 2013   : Spagna , Francia , e BRICS . Ricordo che l'orizzonte dovrebbe essere almeno  5 anni.
Per ulteriore informazione riporto alcuni tra i Paesi meno cari (come CAPE) a fine 2013: Grecia , Russia , Argentina , Italia , Irlanda , Ungheria , Austria , ed alcuni tra i più cari : Usa , Giappone , Canada , Svizzera , Danimarca . Decidete voi su chi puntare . L'anno scorso 9 su 10 più economici hanno avuto ottimi risultati (l'eccezione è stata la Russia) ,  e 9 su 10 più cari hanno avuto pessimi risultati ( l'eccezione sono stati gli USA ) .
Ovviamente tutti questi discorsi non contano se si persegue una strategia tipo PBVROA o ETF  .
Avvertenza: ricordo a tutti che i miei punti di vista vanno letti alla luce di quanto ho scritto sui motivi delle creazione di questo blog : ognuno decide con la propria testa .

(*) Questo non vuole dire che si debba uscire totalmente , ma coprirsi , almeno parzialmente , o prendere profitto progressivamente.

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