sabato 10 maggio 2008

Divagazioni su un articolo di Sartori sul Corriere della Sera

Il prof. Sartori , in un articolo titolato "Il fattore incompetenza" , sostiene che i ministri appena nominati nel governo Berlusconi , nella loro stragrande maggioranza , sono degli incompetenti e chiede a Berlusconi come mai applica all' azienda Italia dei criteri di reclutamento che mai applicherebbe alle proprie aziende .
Lasciamo a Berlusconi la propria difesa e cogliamo l'occasione per fare alcune riflessioni che si applicano sia alla politica che alle aziende .
Innanzitutto è risaputo che le competenze tecniche dovrebbero essere apportate dai dipendenti pubblici , a partire dall'impiegato per finire al direttore . Se poi non ci sono competenze non si può certo pensare che un uomo solo al comando possa risolvere il problema . Il punto importante è trovare le competenze e valorizzarle e , per esperienza , posso testimoniare che più il politico (ma potrei dire il manager , nel caso di aziende ) è bravo più riesce ad ottenere il massimo dai suoi uomini.
Vi è poi da capire come si determina se una persona è competente . Nel nome della competenza,  certificata magari dal fatto di essere professore in quella materia , ho visto alcuni fare bene e molti fare male . In molti casi la ragione non stava nella strategia prescelta , ma la totale inesperienza nel gestire le organizzazioni , la loro motivazione , il loro consenso ; in altre parole avere competenza nel fare succedere le cose . Questo è un aspetto critico delle organizzazioni italiane in generale , ma che nel pubblico assume livelli parossistici . Nella lunga esperienza di aziende multinazionali con sedi in Italia , mi è capitato molte volte di partecipare a Board europei in cui si esaminavano i risultati Paese per Paese : il più delle volte il Paese in difficoltà era l'Italia perchè fissava obbiettivi che già a priori sapeva essere difficili da realizzare , ma più che altro perchè non faceva piani dettagliati di attuazione o , se li faceva , non li monitorava o comunque si occupava di tutto tranne che fare succedere quello che aveva promesso . Per usare un paradosso : sarei più tranquillo , al posto del Prof . Sartori , se sapessi che i ministri sono tutti ingegneri con competenze sulla gestione del cambiamento e dei programmi a medio lungo termine !
In ultimo c'è una considerazione economica da fare , così torniamo ad un campo che ci compete di più . Se proviamo a guardare la redditività delle imprese multinazionali e ci informiamo sul come sono gestite quelle più redditizie , scopriamo che in molte di queste il personale con più elevato potenziale viene spostato ogni due- tre anni a nuovo incarico nel quale , il più delle volte non ha nessuna competenza , eppure gli viene richiesto di gestire un team di persone più competenti di lui sul tema . Non voglio dire che ogni due anni Berlusconi debba fare ruotare tutti i ministri , però c'è da meditare , no ?

Nessun commento: