lunedì 26 maggio 2014

Ancora obbligazioni

Continuo a considerare gli USA come la piazza finanziaria trainante , mentre le conclusioni sono relative ad asset quotati in Italia . Il motivo l'ho spiegato nei post precedenti.
Il quadro generale è nei post precedenti .


Vediamo gli indicatori
VIX : la mm5  (che smussa i picchi) è scesa molto  : 13,4  ; non ha sfondato 19 ed è scesa sotto  12,3 , dove dovrebbe fermarsi la salita di S & P 500 : l'altalena continua da agosto 2012 , e da allora la crescita di S & P 500 è stata quasi ininterrotta . Vediamo se questo indicatore la dice giusta.
P/C :la mm10 è scesa di poco    : 0,87 . La soglie critiche sono 0,80 - 0,95 , che rimangono  lontane . Non conferma quanto sopra.
La % di aziende S & P 100 con i prezzi sopra la mm200 è al 86 % , uguale alla scorsa settimana (86 %)   , e    superiore al 65% , che è la media . Il segnale che sconsiglia gli acquisti per il medio termine rimane significativo (ma lo è ormai da primavera 2013....).
Il Cape-Shiller è   sopra 25 , contro la media che è intorno a 16,5. Indica che nel medio- lungo le azioni USA renderanno poco o niente : intorno tra l' 1 % ed il 2 % annuo per i prossimi  anni  (cosa già detta e ridetta  , ed anche contestata da altri analisti , come riportato). Anche in questo caso va detto che è sopra 16,5 da inizio 2010 .
Un altro indicatore : la capitalizzazione totale del mercato (TMC) diviso per il PIL : è sopra   al 117 %  . Quando supera il 90% il mercato è sopravvalutato . Il massimo è stato nel 2000 a 148 % , il secondo massimo 110 % a settembre 2007 ( non so se mi spiego......) . Anche in questo caso si può prevedere il ritorno medio nel lungo periodo : appena sotto il 2 %  . E pure qui bisogna aggiungere che è sopra 100 da primavera 2013 .
Insomma : nel breve ci può essere qualche spazio di crescita , ma nel lungo poche speranze ; il problema/opportunità è la durata del breve .
Se la FED continuerà ad essere credibile nella sua volontà di tenere bassi i tassi , la cuccagna potrebbe durare ancora fino a fine anno , mantenendo però gli occhi ben aperti.
Il decennale USA è sostanzialmente stabile da mesi , sembra indicare fiducia che i tassi non si muoveranno .
Anche le commodity  sono rimaste sostanzialmente stabili  , come l'oro .
L'andamento della volatilità sull'oro , che è salita di poco , indica che i mercati non sono particolarmente nervosi , stanno cercando un nuovo equilibrio ; i REIT stanno segnalando una crescita costante , come i mercati emergenti :  è un altro tentativo di trovare uno spunto su cui fare qualche guadagno.
Il Dollar Index è ancora intorno a 80    :  vediamo che  l' equilibrio  tra acquisti e vendite di asset denominati in USD continua ad oscillare in  una fascia ristretta 80-81 come da Novembre scorso .
Il Baltic Dry Index , che dovrebbe indicare lo stato dei commerci nel mondo , è  sceso leggermente , sotto 1000 ,  intorno ai minimi degli ultimi 12 mesi  .
L'indice manifatturiero USA di aprile ha avuto un  buon rialzo da 53,7 a 54,9 punti , mentre la Cina  ha avuto un buon miglioramento anche se rimane sotto 50.
Il Consumer Confidence Indicator per l'area  Euro è risalito ancora rispetto ad Aprile (-7,1   rispetto a - 8,6 ). L'Economic Sentiment ad Aprile è sceso leggermente (102 da 102,4 di Marzo e 100 di Dicembre) .
Insomma : i segnali tecnici sono oscillanti , ma rassicuranti nel breve  , quelli congiunturali sono lievemente migliorati.

Per l'Italia , ottime performance di Giappone , USA , Europa e Commodity .
Se si segue una logica di brevissimo termine , nessuna modifica alla allocazione di due  settimane   fa: REIT USA   e le Commodity alla pari , e poi   REIT mondiale ,l'Azionario Europa  e quello USA  . La performance da inizio anno rimane positiva  ; non so se avete notato che molti indicatori di cui ho parlato sono in stallo da primavera 2013 :   anche le performance di questa strategia vanno a zig zag da allora.
Se invece vogliamo fare una " sola puntata " , meglio rimanere sugli obbligazionari -specie se a lungo termine- , presi ad inizio Aprile.

Per il medio termine i ragionamenti si complicano , come ho già detto . Si vedano i miei post precedenti . Portano alla diversificazione e ad un atteggiamento "tattico" .
Uno dei messaggi più ricorrenti è il probabile calo dell'azionario USA ( pur con tutte le obiezioni che potete leggere in alcuni post precedenti ed in quello che detto qualche riga più sopra  , che porterebbe a rimanere ancora ) e la necessità di una diversificazione sia geografica che in termini di asset  .
Per chi crede nel "ritorno alla media" , cioè che le valutazioni oscillano sopra e sotto la loro media , i dati che ho esposto sopra (Shiller , N° imprese sopra la mm200 , la TMC ), dicono che bisogna capitalizzare i guadagni e passare alle obbligazioni.
Per chi non ci crede fino a prova contraria , ed ha un orizzonte di 2 anni , vale la pena di rimanere .

Teniamo  in memoria la scommessa a lungo termine per l'Italia : a fine marzo 2013  FTSEMIB valeva 15363 ( chi non amasse il rischio potrebbe accontentarsi dei livelli raggiunti  ) .  Chi volesse potrebbe tenere in memoria anche le scommesse che sono partite da fine settembre 2013   : Spagna , Francia , e BRICS . Ricordo che l'orizzonte dovrebbe essere almeno  5 anni.
Per ulteriore informazione ricordo alcuni tra i Paesi meno cari (come CAPE) a fine 2013: Grecia , Russia , Argentina , Italia , Irlanda , Ungheria , Austria , ed alcuni tra i più cari : Usa , Giappone , Canada , Svizzera , Danimarca . Decidete voi su chi puntare . L'anno scorso 9 su 10 più economici hanno avuto ottimi risultati (l'eccezione è stata la Russia) ,  e 9 su 10 più cari hanno avuto pessimi risultati ( l'eccezione sono stati gli USA ) .
Ovviamente tutti questi discorsi non contano se si persegue una strategia tipo PBVROA o ETF  .
Avvertenza: ricordo a tutti che i miei punti di vista vanno letti alla luce di quanto ho scritto sui motivi delle creazione di questo blog : ognuno decide con la propria testa .

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